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Tratto dal libro di don Divo Barsotti "Ascolta o figlio" - Ed. Fondazione Divo BarsottiLa ricchezza del prologo della Regola di San Benedetto
«Ascolta, o figlio, i precetti del Maestro e inchina l’orecchio del tuo cuore e accogli volentieri gli ammonimenti del tuo padre amoroso e con ogni potere li adempi; affinché tu ritorni per fatica di obbedienza a Colui dal quale ti eri allontanato per l’accidia della disobbedienza».
Le espressioni nel Prologo della Regola che vogliono definire la vita spirituale sono diverse, ma tutte hanno questo in comune: il senso di un rapporto. La vita spirituale è una scuola, e il rapporto è fra il discepolo e il maestro; è una famiglia, e il rapporto è del figlio col padre; è un combattimento, e il rapporto è del soldato che obbedisce al suo generale; è un lavoro, e allora il rapporto è dell’operaio con l’imprenditore, col suo padrone. Sempre comunque la vita spirituale è un rapporto. La vita spirituale è dunque essenzialmente un rapporto. Se ti chiudi in te stesso e rifiuti l’amore, non vale la virtù, la grandezza della virtù misura, anzi, il grado stesso della tua perversione, dice la tua lontananza da Dio.
Ecco perché San Benedetto prima di tutto insiste su questo insegnamento. Vivere vuol dire precisamente stabilire un rapporto con Dio, e approfondirlo ogni giorno, ogni giorno farlo più intimo e vivo.
Il rapporto dell’anima col Signore si farà più intimo attraverso il progresso della preghiera e l’esercizio dell’obbedienza. Ogni rapporto con le cose, con gli uomini che determina il nostro vivere umano, deve sfociare in un rapporto con Dio in tal modo che ogni nostro atto sia atto di obbedienza alla volontà paterna. Così mangiando o bevendo (come dice S. Paolo) l’uomo non deve sottrarsi al suo rapporto col Padre, ma deve vivere nell’umile obbedienza il suo rapporto con lui e far di tutta la vita l’adempimento di una sua volontà. leggere...
Ecco perché San Benedetto prima di tutto insiste su questo insegnamento. Vivere vuol dire precisamente stabilire un rapporto con Dio, e approfondirlo ogni giorno, ogni giorno farlo più intimo e vivo.
Il rapporto dell’anima col Signore si farà più intimo attraverso il progresso della preghiera e l’esercizio dell’obbedienza. Ogni rapporto con le cose, con gli uomini che determina il nostro vivere umano, deve sfociare in un rapporto con Dio in tal modo che ogni nostro atto sia atto di obbedienza alla volontà paterna. Così mangiando o bevendo (come dice S. Paolo) l’uomo non deve sottrarsi al suo rapporto col Padre, ma deve vivere nell’umile obbedienza il suo rapporto con lui e far di tutta la vita l’adempimento di una sua volontà. leggere...
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