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Don Divo Barsotti: solo la santità salverà la Chiesa
In mezzo all’oceano di confusione che regnava nel post-Vaticano II, lo Spirito Santo ha mandato alcune sentinelle che illuminassero i cattolici, una di queste è don Divo Barsotti.
di Lorenzo Bertocchi (14-07-2017)
da: Sentinelle del post Concilio, Cantagalli, Siena.
Ci sono uomini di fede capaci di parlar chiaro, inafferrabili, autenticamente controcorrente, non per vezzo, né per orgoglio, ma profondamente liberi. Così si può dire di Don Divo Barsotticonsiderato un grande mistico del ‘900, fondatore della Comunità dei Figli di Dio, instancabile cercatore della Verità e capace di risvegliare spiriti assopiti fossero etichettati di “destra” o di “sinistra”. In questo forse un certo ruolo l’avrà giocato il suo “temperamento toscano”, quel carattere che il Card. Biffi – estimatore del Barsotti – ha definito “insofferente agli equivoci e amante delle posizioni chiare”1.
A testimonianza di questa sua libertà di pensiero e di azione si può ricordare la profonda amicizia con La Pira, il non facile rapporto con Dossetti, l’intenso incontro con Von Balthasar e le parole scritte a prefazione di un saggio sull’opera di Romano Amerio: “Io vedo il progresso della Chiesa a partire da qui, dal ritorno alla Santa Verità alla base di ogni atto”2. Queste parole scritte a 91 anni, poco prima della morte avvenuta nel febbraio 2006, sono di grande significato anche per risolvere la questione del “rinnovamento nella continuità” come chiave interpretativa del Vaticano II e probabilmente rappresentano l’ultimo avvertimento della “sentinella”.
La figura di Don Barsotti si offre in tutta la sua complessità: mistico, letterato, teologo, monaco, missionario, poeta, sacerdote, la sua vita è stata tutto questo, una vita attraversata dalla continua ricerca della volontà di Dio e perciò santamente travagliata. A colpo d’occhio la sua esistenza appare come divisa da un cancello da attraversare, un passaggio mistico tramite cui far comunicare il visibile con l’invisibile, in qualche modo fisicamente rappresentato dal cancello di Casa S. Sergio sulle colline di Firenze, cuore della Comunità da lui fondata e dove oggi riposano le sue spoglie mortali. Leggere...
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